Parlo del cavolo nero, che credete?!
Sono solo due mazzi ma per noi sono più che sufficienti.
Consulto velocemente il " Codice della cucina livornese" edito dal centro culturale enogastronomico Villa Guerrazzi, non sia mai che possa affiancare al cavolo nero elementi spuri...
Ho tutto l'occorrente per fare una bella
Zuppa di cavolo nero e Bordatino
due mazzi di cavolo nero mondati tagliati a pezzi
30 g di pancetta
prezzemolo
2 carote
1 gambo di sedano
1 cipolla
aglio q.b.
2 patate
2 pomodori maturi
250 g di fagioli borlotti lessati
vino bianco
parmigiano
olio extravergine di oliva
sale e pepe
Mondare il cavolo nero scartando la costola centrale troppo dura quindi lavare e scolare le strisce di foglie di cavolo.
Tritare una carota, il gambo di sedano, la cipolla, il prezzemolo e la pancetta ( rigatino) e farli rosolare bene, sfumare con due dita di vino bianco ed aggiungere il cavolo, lasciandolo cuocere finché è ben appassito. Unire la carota e le patate tagliate a dadini, i fagioli, parte passati e parte interi,stufando bene il tutto e tendo rimestato. Infine versare il pomodori passati e acqua in giusta quantità . Quando tutto è ben cotto ( nel lavèc, con spargifiamma in ghisa e a fiamma bassa l'ho cotto 3 ore) preparare delle fette di pane toscano ( avercelo....!!) tostate e ben agliate.
Accomodare alcune fette sul fondo della fondina, versare un mestolo di zuppa, altro pane agliato, altro mestolo e servire.
Invece il Bordatino è un piatto della Livorno povera fatto con gli avanzi del giorno prima,Nel ripetitivo menù settimanale compariva l'indomani dei fagioli rossi, utilizzando il loro brodo.
Ottenuta una polentina morbida girando la farina gialla che bolliva in una pentola, durante la cottura si aggiungeva il brodo denso dei fagioli. Continuando a girare, nella massa gialla della polentina il brodo scuro tracciava in un primo momento delle righe. da qui il richiamo al "bordatino", un tessuto a righe, detto anche "rigatino", usato per i grembiuli dei bottegai. Per le famiglie meno povere c'era l'optional del cavolo nero.
Avendo avanzato della zuppa di cavolo nero, ho aggiunto dell'acqua e portato a bollore, quindi ho unito quattro cucchiai di fioretto di mais rimestando per non fare grumi e cotto una mezz'oretta abbondante. Buona!
Ho capito bene? Hai cotto nella zuppa allungata la farina di mais e ne hai fatto una zuppa con polenta? Deve essere davvero buona, sai che non l'ho mai sentita. Naturalmente, sempre se ho capito bene, è una zuppa che, al posto del riso o pasta, ha della farina che vi cuoce dentro ma non la fa diventare ben dura. Sai che mi incuriosisce molto! Il problema è trovare il cavolo nero, senza di lui non c'è alternativa? Sempre interessati e gustose le ricette che proponi. Ciao Stefania
RispondiEliminaSì cara è proprio così, ho cotto la farina di mais nella zuppa, viene una specie di puls, di polentina molle alla moda di Livorno e di Pisa, invece quella di Ross, di Arezzo, risulta più dura e la chiama infarinata. Secondo me allo stesso modo puoi cucinare una zuppa di verze.
EliminaGrazie cara Stefania, un abbraccio
Grazie mille che hai scritto cos'era il bordatino, perchè non conoscevo. Qui non è facile trovare il cavolo nero, ma la tua ricetta è davvero molto bella e adatta alla stagione
RispondiEliminaGrazie a te per l'apprezzamento!
EliminaBruna, grazie per la ricetta. La proverò anche io.
RispondiEliminaStefania
Sono molto contenta, grazie a te!
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