- Quale moccolo? Vi chiederete.
Cominciamo con ordine.
Solitamente si inizia a cucinare sbucciando le cipolle, quelle rosse
di Tropea sembra che siano le meno aggressive, ma qui comincia il dramma.
Subito dalla prima cipolla piango nonostante gli occhiali, lacrime copiose mi
rigano le guance, gli occhi mi bruciano, il rimmel - opps adesso si chiama
mascara, di Rimmel è rimasta solo la canzone di De Gregori - il mascara del trucco accurato che avevo fatto
si scioglie, mi cola in rigagnoli neri e ad ogni battito di ciglia, flap flap,
mi riga anche gli occhiali … e qui parte il primo moccolo:
- Porco qui … porco là …
Così accecata mi affetto un’unghia, che sarà mai un po’ di cheratina
nel piatto, continuo con supremo sprezzo del pericolo cercando freneticamente nella memoria delle soluzioni: gli occhialini
da piscina, già fatto, non funzionano; la maschera da sci di mio figlio, già
provata, funziona solo per far ridere a
crepapelle l’amica che era passata a salutarmi e mi ha beccato in quella guisa;
il pezzo di pane in bocca, macché gli occhi bruciano tantissimo ugualmente.
Parte un altro moccolo:
- - Porc … moccolo?! MOCCOLO!!!
E’ un lampo, un flash, un’illuminazione improvvisa : un moccolo di
cera, l’avevo letto da qualche parte, sembra che la nonna di una amica
Coquinaria usasse accendere una candela vicino al tagliere quando doveva
affettare le cipolle. Detto e fatto. Funziona!! Nel giro di poco smetto di
piangere e gli occhi non pizzicano più, probabilmente la fiamma brucia i
terpeni, gli oli volatili irritanti
della cipolla, chi l’avrebbe mai detto! Ma ora devo anche dirvi come ho fatto a
fare il resto del
Goulash rosso
Ingredienti per 4 persone:
700 gr di codone (scamone) di manzo
350 gr di cipolle rosse
200 gr di peperone rosso
400 gr di pomodori pelati e tritati
Paprika dolce e piccante
2 cucchiai di olio
25 gr di burro
Farina bianca
1 bicchiere di vino rosso
Brodo di carne
Sbucciare e grattugiare le
cipolle o tritarle fini. Pelare i peperoni con il pelapatate e tritarli.
Nel lavèc o in una pentola di coccio scaldare metà olio e burro e cuocere le due verdure a fuoco dolce, fino a quando iniziano ad ammorbidirsi. Aggiungere il bicchiere di vino e lasciar cuocere ancora per un bel po', almeno mezz'ora a fuoco bassissimo, con il coperchio. Si deve ottenere una specie di sughetto rappreso, non acquoso (eventualmente lasciar scoperchiato un attimo).
Nel lavèc o in una pentola di coccio scaldare metà olio e burro e cuocere le due verdure a fuoco dolce, fino a quando iniziano ad ammorbidirsi. Aggiungere il bicchiere di vino e lasciar cuocere ancora per un bel po', almeno mezz'ora a fuoco bassissimo, con il coperchio. Si deve ottenere una specie di sughetto rappreso, non acquoso (eventualmente lasciar scoperchiato un attimo).
In un tegame separato rosolare la carne tagliata a dadi e
infarinata, spolverarla con due cucchiai di paprika dolce ed un cucchiaino di
paprika piccante, quando è ben colorita aggiungerla alle verdure unendo anche
il trito di pomodori, allungare con il brodo di carne, regolare di sale,
riabbassare il fuoco, oppure mettere il lavèc
con coperchio nel forno a 100°, e cuocere pianissimo per 2 ore circa. Si
serve con patate lessate o purè di patate.