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sabato 31 marzo 2012

Metti che un altro sabato...con Lapsang Souchong

Telefona una cara amica:
- Bruna devo venire a Chiavenna, c'è il Don che parte per il Perù, gli porto gli scatoloni per il container, lo saluto e poi avrei piacere di passare a salutarti.
- Ma certo! Così vi fermate a cena
C'è un attimo di silenzio...
-  No no... io non posso masticare, ho i punti in bocca...il dentista me l' ha tanto raccomandato...
- Ti preparo cose molli dai...
Mentre il cibo cuoceva ho apparecchiato la tavola


Come antipasto morbido ho pensato alla

Terrina delicata di pollo al Grand Marnier con confettura di rabarbaro e arancia


la foto è orrida c'è anche una luce che si riflette nel piatto, scusate...
La ricetta della terrina è di Giuliana

Ingredienti:
500 gr petto di pollo
250 gr fegatini di pollo
3 cipollotti freschi tritati
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
3 foglie di alloro
1 rametto di timo
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
2 foglie di salvia
1 arancia (il succo)
3 cucchiai abbondanti di Grand Marnier
50 gr burro
1 bicchiere di latte
15 gr di gelatina
sale e pepe

Pulire i fegatini, lavarli bene e metterli in una ciotola con il latte per almeno 15 minuti, poi toglierli e asciugarli bene.
Pulire il sedano, la carota, la cipolla e mettere il tutto in una pentola con un litro e mezzo d'acqua. Unire il petto di pollo, salare e cuocere per un'ora circa a fuoco moderato.
Togliere quindi il pollo, filtrare il brodo rimasto.
Tritare grossolanamente il pollo.
Scaldare il burro in una padella larga, unire i cipollotti tritati e lasciarli dorare, poi aggiungere i fegatini, unire le erbe e far rosolare per 15 minuti più o meno, mescolando spesso.
Aggiungere il pollo tritato, salare e pepare, bagnare con il succo d'arancia e il Grand Marnier e lasciar insaporire qualche minuto.
Eliminare salvia e alloro e versare tutto nel mixer frullando fino ad avere un composto del tutto omogeneo e liscio aiutandosi se è troppo asciutto, con del succo d'arancia e trasferire il tutto in una ciotola.
Scaldare 2 dl. del brodo di pollo filtrato molto bene, magari anche attraverso una garza, e quando è bollente sciogliervi la gelatina. Lasciarla intiepidire, poi incorporarne metà alla crema di pollo, mescolando accuratamente per avere un composto ben amalgamato.
Mettere in una ciotola o una piccola terrina, livellare la superficie con una spatola e lasciare in frigorifero per circa mezz'ora, dopodichè coprire la superficie con uno strato leggero di gelatina fredda ma fluida.
Rimettere in frigorifero per almeno 3 ore.

Il primo è una sperimentazione, lo so che avrei dovuto sperimentare quando non ho ospiti ma...il pericolo è il mio mestiere...

Crema di patate affumicata al Lapsang Souchong


Ingredienti per 6 persone
800 gr di patate sbucciate,
4/5 foglioline di the Lapsang Souchong
l. 1,5 di brodo di pollo,
40 gr di burro
40 gr di pancetta affumicata
 un porro
50 gr di casera
timo
sale e pesteda

Procedimento
Tagliare le patate a metà e metterle a bollire in acqua fredda con le foglioline di the, lasciarle cuocere una decina di minuti, scolarle e tagliarle a pezzi.
Tagliare metà della pancetta a fettine sottili  e tritare l’altra metà.
In un tegame stufare la parte bianca del porro nel burro ed alcuni cucchiai di acqua, aggiungere la pancetta tritata,  quando sarà rosolata versare anche i pezzi di patate, farli ben insaporire quindi versare il brodo caldo e portare a cottura con un pizzico di foglioline di timo regolando di sale e pesteda.
Frullare il tutto con il minipimer, rosolare in padella le fettine di pancetta e servire decorando il piatto con un pizzicone di casera tagliato a julienne e con due fettine di pancetta rosolata.

Il secondo morbido è un 

Flan di gorgonzola con sedano e mandorle tostate



Per 8 persone

650/700 gr di gorgonzola dolce
80 gr di latte
80 gr di panna
80 gr di cuore di sedano
8 uova
Olio extravergine di oliva Don Vincenzo
Una manciata di scaglie di mandorle tostate
Buccia di 1 limone
Sale e pepe
( ho aggiunto1 cucchiaio di maizena)

Mettere le uova nel mixer, frullarle e man mano ho aggiungere il gorgonzola a pezzetti, la panna, il latte fino ad ottenere una bella crema ( scanso equivoci ho aggiunto un cucchiaio di maizena).
Imburrare e infarinare 8 stampini monoporzione e distribuirvi il composto; sistemarli in una teglia con un poco di acqua calda e cuocere a bagnomaria in forno a 140°C per circa un’ora .
Nel frattempo affettare sottilmente il cuore di sedano e saltarlo in padella con tre cucchiai di olio extra vergine per 3 minuti, regolare di sale. Fuori dal fuoco aggiungere la buccia di limone tagliata a julienne.
Sformare i piccoli flan al centro dei singoli piatti, cospargere attorno con la salsa di sedano, guarnire con le scaglie di mandorle tostate e servire subito ben caldi.

Il dolce l'avevo già pronto in freezer, il solito

Semifreddo al limone con sciroppo di fragole e un'ottima crostata all'ananas e crema portata da Claudia



la ricetta del semifreddo la trovate nel post precedente


quella della crostata la chiedo a Claudia.

mercoledì 28 marzo 2012

Che bella sorpresa!

Oggi Chiara  del blog La Voglia Matta, nelle sua nuova rubrica 
Blogs Got Talent


la mia rubrica


ha voluto dedicare al mio blog il suo spazio settimanale dedicato ai blog emergenti, quelli che secondo il suo parere vale la pena di promuovere e di frequentare spaziando tra  vari argomenti, quindi non solo la cucina ma tutto il bello ed il buono.
Ho conosciuto Chiara un bel po' di anni fa in un incontro di appassionati di buona cucina, ricordo una simpatica e divertente conversazione attorno ad un tavolo apparecchiato con mille specialità da assaggiare. Da allora non ci siamo più riviste in carne ed ossa ma il web, pur essendo immenso, è anche piccolo: ci siamo ritrovate in Facebook ed abbiamo riallacciato l'antica amicizia.
Ringrazio Chiara per l'onore che mi fa scegliendo il mio blog per questa settimana e per l'opportunità che mi dà di ampliare le conoscenze nel campo dei blogs, io sono ancora una neofita.
Auguro a Chiara ed alla sua rubrica di avere sempre maggiori successi!

Grazie di vero cuore!

martedì 27 marzo 2012

CipCip & Cip ...metti una sera a cena

Anzi meglio, metti che un sabato mattina inoltrata sei ancora a letto che stai decidendo se aprire tutti e due gli occhi o se ne basta uno... e pensi che magari c'è il sole fuori... e che magari è il caso di darsi una mossa... quando il trillo del cellulare ti fa sobbalzare.
Inizia la ricerca frenetica del suddetto:
- Dove cavolo l'avrò lasciato?!
In borsa non c'è, in tasca della giacca nemmeno, seguo il suono che sembra diventato impaziente anche lui ed eccolo lì sul tavolino.
- Ciaooo, sono qui... sono arrivata a Chiavenna! Ho voglia di stare in compagnia e di ridere.
- Splendido!! Ci troviamo a ber l'aperitivo e poi decidiamo il da farsi.
Venite da noi... no venite voi a casa nostra... no! ho deciso che venite da noi!
Oh! Ogni tanto occorre un po' di decisione!
Ma ad una veneziana doc cosa posso far assaggiare? Pesce sicuramente no...
Comincio ad andare un po' in ansia.
Dovete sapere che uno dei CipCip sta per Cipriani Carmela, dei Cipriani di Venezia... sì proprio i proprietari dell'Harry's Bar... e l'ansia sale...
L'altro Cip è un altro Cipriani, Paolo, lo conosco da sempre...
&Cip sarei io: tre Cipriani assieme ma nemmeno lontanamente parenti.
Lei veneziana, lui di qui  ed io con origini romano/abruzzesi, curiosa coincidenza vero?
Chissà quali strane congiunzioni astrali  hanno portato a conoscerci, ma internet, il web e Facebook hanno aiutato molto.
Torniamo però alla cena.
Alla fine decido di preparare dei piatti tipici di qui e la cosa mi mette una certa tranquillità.
Passando davanti al fiorista vedo delle rose di un colore particolare e delicato che si accompagna bene ai piatti che pensavo di usare, van benissimo come centrotavola.


Trilla il campanello ed eccoli sorridenti.
Paolo si precipita in cucina.
- Mi dai una caraffa? Ho "rubato" all'Harry's il succo di pesca fresco e il prosecco, ti faccio il Bellini doc!


Splendido!!


Su brindiamo...
Ai CipCip & Cip...e a Ciop mio marito.

Come antipasto ho servito i

Taròz in cialda di parmigiano

mercoledì 21 marzo 2012

Stinchi di vitello ai funghi con polenta

Li avevo cucinati a Lele e Marty tempo fa.
Ho fatto le foto perchè volevo farvi vedere come si cucina e si è sempre cucinata la polenta a casa mia.
Per la verità il nonno e lo zio Giovanni la cucinavano, sulla stufa a legna o sulla fiamma del camino, nel paiolo di rame da "menare" a mano con il tarài (da lì il nome taragna), io vergognosamente adopero il paiolo di rame elettrico, non mi è mai piaciuto tarare la polenta.
Ci vuole tecnica e forza, non è semplice sollevare e ribaltare la massa polentosa con un semplice bastone, soprattutto se il paiolo è grande.
Un passaggio però che non manco mai di fare è la formazione della crosta, in una polenta vera non può mancare la crosta croccante; da piccoli ci litigavamo i pezzetti che riuscivamo a staccare man mano ed anche questa volta ce li siamo contesi Lele ed io 
Il nonno diceva che la polenta è cotta bene quando, al momento di rovesciarla sulla "basla", si stacca anche la crosta dal paiolo: sembra un cappellino a cloche. 




Guardate qui come si riduce il bordo dopo le incursioni per rubar la crosta croccante... e sotto c'è la polenta fumante.



Questo bel polentino l'ho accompagnato ad un ottimo 



Stinco di vitello ai funghi cotto nel lavèg a bassa temperatura



ora vi racconto come l'ho cucinato. 

Nel lavègg ho rosolato in 70/80 gr di burro 4 scalogni grandi ( doppi) interi, un gambo di sedano e una carota a pezzi grandi, un rametto di rosmarino e 3 foglie di salvia.



Ho aggiunto lo stinco ( erano due questa volta) e l’ho fatto colorire bene da tutti i lati, l’ho sfumato con vino bianco, mezzo bicchierino di cognac e

martedì 20 marzo 2012

Fettuccine con speck e zucchine

Roby era in pensiero: a mezzogiorno ero ancora in desabillè e girellavo per Facebook e Coquinaria.
- Non esci stamattina?
chiede cautamente...
- Piove forte mi è scappata la voglia.
Ritenta...
- Ma...la spesa...mi sa che manca qualcosa... ma...cosa fai da mangiare???!!!
Apro il frigor e lì giacciono: avanzi di speck affettato, due zucchine, pomodori...
Faccio una pasta e uso la mia nuova caccavella dei riccioli!!
Inserisco la lama larga e, curiosa del risultato, passo per primo il pomodoro tagliato solo da una parte per togliere i semi dentro... no non sono i pomodori adatti, troppo molli!!! Meglio affettarli a mano
Passo a ricciolare le zucchine ed ecco qui

Fettuccine con speck e zucchine


 Ingredienti per due persone:
125 gr di fettuccine secche
2 zucchine
due pomodori a grappolo
4 fette di speck
1 scalogno
2 cucchiai di olio extravergine di oliva Don Vincenzo dop
peperoncino
vino bianco q.b.
timo
sale

Esecuzione
Affettare finemente lo scalogno e farlo stufare con l'olio, un pezzetto di peperoncino e due cucchiai d'acqua. Sfilacciare a mano lo speck in strisce irregolari ed aggiungerlo in padella, a rosolatura sfumare con vino bianco quindi unire i riccioloni di zucchina e saltarli velocemente. A fine cottura versare le strisce di pomodoro, un rametto di timo e far scaldare senza cuocere troppo il pomodoro.
Scolare ben al dente le fettuccine, versarle in padella e quando si sono ben insaporite nel sugo disporle nei piatti e servire.
Erano molto gustose e le zucchine ancora croccanti avevano  in bocca una consistenza diversa dal solito.

giovedì 15 marzo 2012

Riccioli in insalata, ovvero... Maipiùsenza caccavella!!

Dovevo averne l'immagine sepolta in un cassetto della mia ormai labile memoria, altrimenti non si spiega il desiderio improvviso di possesso che mi è sorto prepotentemente quando l'ho vista!
Anzi...il desiderio è venuto prima a Roby:
- Guarda che bella, tiene poco posto, per affettare il salame dovrebbe andar bene, chissà quanto costa...
Ogni suo verbo è un ordine per me...;O) hahaahha ahahahah
Entro a razzo nel negozio della Silvia Del Grosso, non sia mai che lui cambi idea...
- Silvia mi fai vedere quella piccola affettatrice che hai in vetrina per favore?
Così scopro che non è un'affettatrice bensì una "ricciolatrice", Spiromat si chiama.
Roby mi guarda perplesso e sta per uscire ma io non demordo, con quella posso "ricciolare" il mondo!!
- Pensa a come si può servire bene il salame in voluttuose spirali....
Facciamola breve, la compero!
Appena a casa ho preso zucchine e carote e via a fare riccioli!!! Spirali sottili, spirali più spesse, spirali larghe...divertente la cosa...
Li abbiamo mangiati così:

Riccioli in insalata con caprini dorati
 Ingredienti per due persone:
2 zucchine piccole
2 carote
radicchi tagliati a striscioline
4 pomodori secchi sott'olio
6 gherigli di noce
2 caprini freschi
1 uovo
farina di mais
olio extravergine di oliva DonVincenzo dop
aceto
sale e pepe
olio per friggere

Esecuzione:
Mondare, lavare le verdure e passare carote e zucchine nella Spiromat.
Tagliare a rondellone i caprini, passarli nell'uovo battuto, nella farina di mais e friggerli in olio caldo.
Disporre le verdure su un piatto, condirle con una vinaigrette fatta con l'olio extravergine d'oliva Don Vincenzo, un olio delle colline teatine veramente superlativo, appoggiarvi sopra i caprini dorati, alcuni gherigli di noce ed i pomodori sott'olio tagliati a filetti.

La caccavella Maipiùsenza è questa

domenica 11 marzo 2012

Seppie in fiore ...o fiori di Alien

Tantissimi anni fa, forse più di una ventina, guardando il Maurizio Costanzo show ascoltai un cuoco che sul palco della trasmissione parlava di questa zuppetta di seppie.
Una zuppetta con i soliti ingredienti: seppie, vongole, cozze e pomodori  ma la particolarità era il taglio a croce sulle seppie, diceva che sarebbero venute come dei fiori.
Ci provai subito il giorno successivo, curiosa come sono non potevo correre il rischio di dimenticarmene, ed il risultato non fu male.

Ero partita con l’idea dei fiori, poi,nel corso del lavoro,  mi sono ritrovata con dei cosi che sembrano i nidi-incubatoio dei piccoli di Alien. …da un momento all’altro sembra che puossa saltar fuori il mostriciattolo e appiccicarsi al viso.

Ogni tanto mi ricordo di riproporle, questa volta non ci sono le cozze, ma è gustosa ugualmente al di là dell'apparenza.

Seppie in fiore ...o fiori di Alien


Ingredienti:
per due persone

gr 500 di seppie
due manciate di vongole  ( 500 gr)
tre manciate di cozze ( 700 gr )

giovedì 8 marzo 2012

8 Marzo

Le due ali della libertà




Per ogni donna forte, ma stanca di sembrare debole,

c’è un uomo debole e stanco di apparire forte.

Per ogni donna stanca di doversi comportare come una stupida,

lunedì 5 marzo 2012

Bruna alla "Prova del cuoco"

Era verso la fine del 2004 quando mi trovai nella posta una email di Nonna Papera (questo è il nick  che ha su Coquinaria ), alias Anna Moroni.
Ci conoscevamo da anni, da molto prima che iniziasse ad affiancare la Clerici in TV, eravamo tutte e due sul forum di Cucinait  ed un giorno mi parlò della proposta che aveva ricevuto dalla RAI chiedendo cosa ne pensassi ed esponendomi i suoi dubbi. Con le sue capacità poteva fare quello ed altro di sicuro!
Ed infatti lei è ancora lì e la trasmissione ha sempre successo.
Tornando alla mail non vi nascondo lo stupore quando lessi che mi voleva in trasmissione per il programma di apertura dedicato agli "esperti" di cucina per lo più regionale.
- Oddio...- pensai - ma non so se sarò capace....e poi cosa posso fare...
Tra un dubbio e l'altro però decisi di partecipare.
- Porta il tuo cavallo di battaglia, il piatto che fai sempre.
Così mi suggerirono sia Annina che la redazione.
- Ma io non ho un cavallo di battaglia, ho tanti asini....
Mi presentai alla prima audizione col mio bravo elenco di piatti della nostra tradizione, alcuni un po' rivisitati, ingentiliti, ma loro cosa scelsero?
I Taroz!
Un antico piatto valtellinese, nato a Sondrio e dintorni, ma diffuso in tutta la Valtellina e Valchiavenna con alcune varianti legate al territorio e alla stagionalità.
Il nome Taroz, come Taragna e Tarel, deriva da "Tarà" (tarare), che nel nostro dialetto locale signifca rimescolare. Infatti si tarano, si rimescolano, con il tarel (bastone di legno) sia i taroz che la polenta taragna.
E' un piatto contadino preparato con le poche materie prime che il nostro territorio montano poteva offrire in antico: gli scarsi prodotti dell'orto e i prodotti della stalla. Quindi patate, fagiolini, sostituiti in inverno con i fagioli lessati, formaggio e burro d'alpe.
Non c'è una vera ricetta codificata, ognuno si è sempre regolato con ciò di cui poteva disporre,utilizzando anche gli avanzi.
In questo post  Colori e sapori della Valchiavenna  
trovate la ricetta con le dosi, ma non è obbligatorio seguirle, fate come volete o come la vostra salute vi permette, van comunque conditi per bene.


Ed ora se volete cliccate qui sotto per vedere il video della "Prova del Cuoco"


Bruna alla Prova del cuoco


Non sto a dirvi quanto fossi emozionata!  
Quando ho sentito la mia voce rimbombare dagli altoparlanti dello studio mi sono ammutolita ed ho avuto un momento di vero panico, ma un'occhiataccia della Clerici mi ha fatto tornare la favella.
Ricordo ancora questa esperienza con molto piacere.

(N.d.R. - Acc...ma com'ero grassa!!!)



domenica 4 marzo 2012

Ciao Lucio



Hai completato le emozioni della mia vita con le tue canzoni, grazie!


"E se non ci sarà più gente come me
voglio morire in Piazza Grande,
tra i gatti che non han padrone come me attorno a me."






http://www.youtube.com/watch?v=nFui_6xwmrs




Le Rondini (Lucio Dalla)


Vorrei entrare dentro i fili di una radio
E volare sopra i tetti delle città 

sabato 3 marzo 2012

Goulash di fagioli

Visto che per motivi di salute qui si deve assolutamente mangiare meno carne, ho cominciato a cucinare i legumi come piatto proteico in sostituzione dei secondi di carne rossa.
Mi sono ricordata di questo piatto che avevo trovato molti anni fa su un numero di Cucina Naturale e che era piaciuto parecchio ai miei, l'ho rifatto l'altra sera ed è molto gustoso.

Goulash di fagioli




ingredienti per 4/6 persone

giovedì 1 marzo 2012

Risotto Bitto e Brisaola

Qui si è sempre chiamata così: Brisaola, e qui la si produce dai tempi dei tempi.
Le prime notizie certe tratte da documenti storici del 1400 circa fanno presumere che la brisaola sia nata a Chiavenna e in Valchiavenna e con il tempo si sia diffusa anche in Valtellina.
La tecnica di conservazione della carne attraverso la salatura era ed è diffusa, con minime differenze di tecniche e aromi, praticamente su tutto l’arco alpino ma l'affumicatura è tipica della Brisaola di Chiavenna.
Qui si produce ancora artigianalmente ed il sapore è sublime, completamente diverso da quella industriale che si può trovare nei supermercati, lo sanno bene i miei amici che l'hanno potuta assaggiare nei vari raduni di Coquinaria.
In questo risotto ci sono i due prodotti più famosi del territorio della provincia di Sondrio: la Brisaola di Chiavenna ed il Bitto della Val Gerola, provatelo!!


Ingredienti per due persone: