Finalmente ho trovato delle albicocche non dico bellissime e buonissime ma decenti ed ho pensato di provare questa confettura che non avevo mai fatto. Visto che le albicocche non erano molto sugose, ho abbassato la temperatura di cottura a 103° del termometro a sonda, se avete il caramellometro meglio, ed ho lasciato anche la buccia alle albicocche perché volevo le metà ben definite. Confettura ottima, la Ferber consiglia di utilizzarla in una frolla sablè che farò prossimamente.
Confettura di albicocche e mandorle metodo Ferber
Ingredienti:
1,150 kg albicocche, mature ma ancora sode
(snocciolate devono raggiungere 1kg di peso)
800 g zucchero
200 g acqua
Il succo di ½ limone piccolo,
100 g di mandorle a lamelle o a filetti
1/2 bacca di vaniglia o 1 cucchiaio di estratto casalingo
qualche mandorla d'albicocca
qualche mandorla d'albicocca
Preparazione:
Lavate le albicocche, asciugatele in un panno, tagliatele a metà e snocciolatele. Mescolatele con lo zucchero, l’acqua, il succo di limone, la bacca di vaniglia incisa per la lunghezza (o l'estratto) e lasciatele macerare per 1 ora coperte con un foglio di carta da forno.
Versate le albicocche preferibilmente in una casseruola di rame non stagnata (bassine a confiture) e portate quasi ad ebollizione, il composto deve “fremere” ma non bollire. Spegnete e versate in una terrina. Coprite di nuovo con la carta da forno a contatto con frutta e lasciate riposare per una notte intera al fresco in frigorifero.
L’indomani versate le albicocche in un colino foderato con una garza leggera, sbucciatele, tagliatele a pezzi se sono grosse e tenetele da parte. Nel frattempo versate lo sciroppo raccolto in una casseruola, portatelo a ebollizione, schiumando e proseguendo la cottura fino a 105°C (a questa temperatura comincia ad addensarsi).
Unite allora le albicocche sbucciate e le mandorle a filetti o a lamelle. Riportate a bollore e fate cuocere a fuoco vivo per circa 5 minuti rimestando delicatamente e schiumando di tanto in tanto. Eliminate la bacca di vaniglia.
Verificate la consistenza della confettura con la prova piattino quindi versatela in barattoli di vetro precedentemente sterilizzati in forno a 130° per 15 minuti.Disponete una mandorla d'albicocca intera e chiudete.
Rompete con uno schiaccianoci i noccioli d'albicocca e togliete le mandorle, Tuffatele in acqua bollente per togliere la pellicina quindi fatele ribollire una seconda volta prima di aggiungerle alla confettura.
Nella ricetta le mandorle amare d'albicocca sono messe per abbellire la confettura, volendo si possono omettere.
La confettura di albicocche è sempre buona e questa deve essere stratosferica. Io non tolgo mai la buccia delle albicocche,mi piace la consistenza che lascia ai frutti.
RispondiEliminaGrazie cara!! Anch'io sono del tuo parere, questa volta ho fatto così ma devo anche accontentare gli altri ogni tanto...
EliminaUn abbraccio
Ho notato anche io che quest'anno le albicocche lasciano un po' a desiderare; speriamo ne arrivino di migliori. Bella ricetta, e in crostata deve essere sublime. Aspetto la trasformazione in torta.
RispondiEliminaGrazie. Ciao. Stefania
Tra monti, mari e gravine
Grazie cara! Un abbraccio
Eliminala mangerei a cucchiate cosi mentre la si prepara
RispondiEliminaIn effetti caro Günther gli assaggi sono d'obbligo 😉
EliminaCiao Bruna, le mandorle di albicocca, dette pure armelline, servono anche a dare alla confettura quel tocco di amarognolo che da grinta alla confettura stessa ma bisogna andarci piano e di solito si miscelano con quelle dolci. Domanda: quante ne hai messe nella confettura? Perché l'hai fatte ribollire una seconda volta? Grazie un caro saluto Anna Maria
RispondiEliminaCara Anna Maria, ho seguito i consigli della Ferber. Nella ricetta dice di bollire le armelline per sbucciarle e ribollire prima di usarle senza specificarne il motivo, quindi di utilizzarne una intera per vasetto al solo scopo decorativo e per dare un po' del loro amaro particolare alla confettura. Ricordando d'aver letto più volte della tossicità di queste mandorle amare, previo assaggio ( era amara come il tossico per l'appunto...), ne ho usata una sola in un vasetto, il resto senza non mi sono fidata.
EliminaUn abbraccio
complimenti per la ricetta, ma è necessario pelare le albicocche?
RispondiEliminaNon è necessario,infatti questa volta ho lasciato la buccia, pelandole la confettura è più delicata, meno acidula. Grazie!!
EliminaCiao! Anche a me piace fare marmellate e così ho preso il libro della Ferber. In questa settimana mi arriverà la pentola in rame ed il termometro da zucchero...dopodiché...via! Per quanto riguarda questa marmellata noto che praticamente le albicocche restano a pezzi??? Sarebbe come avere delle albicocche sciroppate??
RispondiEliminaCiao Maria, ti sei fatta un corredo di tutto rispetto, con il termometro da zucchero vai sul sicuro! Le albicocche non sono come quelle sciroppate, sono più morbide e marmellatose pur mantenendo la forma. Buon lavoro con frutta e vasetti allora! Un abbraccio
EliminaBuonasera Bruna mi sto avvicinando al metodo Ferber una domanda quando si unisce la frutta e riprende il bollore dobbiamo di nuovo raggiungere i 105 gradi e poi invasare ? Oppure solo prova piattino? Grazie Kathy
RispondiEliminaScanso equivoci il termometro lo uso sempre però quando la confettura è vicina ai 103° faccio la prova piattino e se mi sembra che la densità sia giusta invaso. Buona confettura Kathy!
EliminaL'ho fatta questa squisita confettura e sono soddisfattissima. Ho apportato delle modifiche: ho usato 600gr di zucchero al posto degli 800gr ed inoltre non ho utilizzato l'acqua. È davvero una confettura buonissima. Grazie.
RispondiEliminaSono molto contenta che ti sia piaciuta! Bruna
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