Sono chiamate anche arance di Siviglia per la grande presenza di queste piante in quella località, il curioso è che questa abbondanza di frutti non sia mai stata utilizzata in loco anzi, le asprissime arance vengono lasciate marcire a terra e anche sui marciapiedi.
La popolarità di questa "marmalade", nome compreso così simile all'italiano "marmellata", è dovuta agli inglesi.
Sembra che, nei tempi dei tempi, un carico di arance spagnole non venisse ritirato nel porto di Aberdeen, in Scozia, e per non perdere il prodotto a qualcuno sia venuto in mente di farle cuocere con lo zucchero.
Questo preparato senza nome piacque moltissimo ad una nobildonna tanto che il suo cameriere, con il tipico accento scozzese, continuava a chiederle:
- "More my lady?" (ne vuole ancora?)
Questo portò ad attribuire il nome "marmalade" a questa squisita leccornia.
Ora vi spiego il procedimento per ottenere questa speciale marmellata con la ricetta di Daddy che, come dice Claudia " è il babbo della mai abbastanza lodata Sara Paston-Williams, autrice di un bel libro, che si intitola Jams, Preserves & Edible Gifts".
Marmellata d'arance amare "Daddy's Seville Orange Marmalade"
ingredienti
per 8 vasetti da 250 ml.:
900 g. di arance amare o arance di Siviglia1 arancia dolce
1 limone
2,4 l. di acqua
1,8 kg zucchero semolato
Procedimento:
Primo giorno:
Spazzolare i frutti sotto acqua corrente fredda, asciugarli, dividerli a metà, rimuovere i semi e metterli da parte.
Sminuzzare piuttosto finemente i frutti, incluso l’albedo (la parte bianca sotto la buccia).
Immergere i semini in un piccolo contenitore con 600 ml. di acqua fredda.Mettere la frutta sminuzzata in una capiente terrina e coprirla con il resto dell’acqua (l.1,800).
Coprire le due terrine e lasciar macerare per una notte al fresco.
Secondo giorno:
Mettere il contenuto della terrina nella pentola per confetture e portare a ebollizione.
Mettere il contenuto della terrina nella pentola per confetture e portare a ebollizione.
Bollire per circa un paio d’ore o fino a quando le scorze siano tenere.
E' una marmellata favolosa!
Scolare i semi messi sott'acqua la sera prima, attorno ai quali si sarà formata una gelatina rivestendoli ed addensando anche l'acqua di macerazione per azione della pectina di cui sono molto ricchi.
Avvolgere i semi gelatinosi in un telo di lino, ripulito da detersivo e ammorbidente, o in una garza e chiuderlo con dello spago da cucina.
Legare un capo di quello spago a un manico della pentola di modo da sospendere il fagottino nel preparato in cottura ed unirvi anche l'acqua di macerazione dei semi diventata pectina
Aggiungere gradualmente lo zucchero precedentemente intiepidito nel forno a 50° mescolando con cura, tenendo la fiamma molto bassa, di modo che lo zucchero possa perfettamente sciogliersi.
A quel punto aumentate la fiamma e portate rapidamente a ebollizione, bollire velocemente, mescolando con molta attenzione perché è facile che vi si bruci e bisogna stare “sul pezzo” per evitare questa sciagura dolciaria. Più o meno si tratta di 10-15 minuti, comunque fino a quando si ottenga la giusta consistenza, attenzione a non eccedere in questa fase, ricordate che queste marmellate gelificano anche dopo, nel tempo.
Togliere dal fuoco.
C’è il trucco per ridurre o togliere la schiuma come per incanto, che è quello di aggiungere una piccola noce di burro (non lo sapevate, eh, sapevàtelo!).
Invasare come solito in vasi sterilizzati da vuoti in forno a 130° per 10/15 minuti, riempirli fino a un centimetro dall'orlo e chiudere con coperchi sempre nuovi, per non correre il rischio che la marmellata si deteriori, quindi capovolgerli per ottenere il sottovuoto.C’è il trucco per ridurre o togliere la schiuma come per incanto, che è quello di aggiungere una piccola noce di burro (non lo sapevate, eh, sapevàtelo!).
E' una marmellata favolosa!
Grazie a Claudia per averla tradotto e fatto conoscere la ricetta condividendola e grazie ad "Arance da gustare" per gli ottimi agrumi naturali che producono!
con tutte le cose buone per cui ero e sono in debito con te ti pareva che non ricambiassi?
RispondiEliminaUn bacione Bru' e grazie per le lodi sperticate (tutte al babbo della nominata Sara :-)))
Alle prossime avventure!
Claudia :-)
Grazie a te cara!
Eliminaspalmata sulle fette biscottate credo sarebbe perfetta per la colazione di domani...sigh, sei troppo lontana Bru ! Passa una felice settimana, un bacio grande
RispondiEliminaUn bacione a te e buon fine settimana!
EliminaBellissima produzione, complimenti !
RispondiEliminaBuona settimana
Mandi
Buon fine settimana a te e grazie!
EliminaInteressante procedimento, grazie Bruna per aver condiviso
RispondiEliminaGrazie cara! L'ho copiata anch'io da Claudia ;)
EliminaUn abbraccio
cara bruna io adoro le conserve, come ben sai, e per me tu sei una "garanzia" per cui, mi procuro le arance e procedo al più presto. ancora grazie!
RispondiEliminaNe ho regalata parte della produzione e tutti ne sono entusiasti, te la consiglio veramente!
EliminaUn abbraccio
Domani mi arrivano le arance. Se riesco, la provo. E ti racconto. Grazie. :)
RispondiEliminaTi sono arrivate? Raccontami se ti è piaciuta!
EliminaBuon fine settimana!
è una gran bella versione di marmellata originale eh i semi servono servono
RispondiEliminaGrazie per le bellissime e dettagliate spiegazioni. Fatta seguendo tutto alla lettera (era forse l'unica che non avevo mai fatto), assaggiata dopo un mese: a me piace l'amaro ma, credimi, questo amaro
RispondiEliminaè assolutamente improponibile......Vanda
Mi spiace tanto Vanda, forse tanto dipende dalle arance usate, perchè a me ed alle mie amiche che l'hanno fatta non è successa questa cosa, anzi, ti dirò che io la preferisco a quella di arance dilci. Peccato!
EliminaGrazie del consiglio: il prossimo anno ci riprovo; anche solo il colore ripaga tutto il lavoro! Vanda
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